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La misteriosa casa per i fantasmi


Più volte abbiamo detto che la realtà supera la fantasia e che negli ultimi tempi il cinema horror preferisce attingere a storie ritenute reali per costruirci un film e questa che state per leggere è una di quelle storie, forse tra le più affascinanti. Se si pensa al nome Winchester lo si collega subito a qualcosa che riguarda la guerra civile ed infatti divenne l'arma simbolo di numerose battaglie, Winchester era la casa produttrice del più famoso fucile a ripetizione della storia recente americana. Migliaia di queste armi uscirono dalla fabbrica per essere vendute a privati ed eserciti con il solo scopo di offrire il massimo dell'efficacia per uccidere velocemente e con precisione. Un impero economico che raggiunse il suo apice proprio grazie alla guerra che si stava svolgendo in quegli anni e che portò la famiglia Winchester ad essere una delle più ricche di tutta l'America, ma come si dice: “i soldi non fanno la felicità” e per quanto si pensi il contrario mai come in questo caso il detto risuona come un monito. Questa storia però non si concentra su di un arma, ma bensì su un personaggio ben preciso, Sarah Pardee che, per amore, entrò a far parte della famiglia Winchester, amore che come vedremo costò molto caro. Sarah nacque in Connecticut nel 1839, di buona famiglia cresciuta tra gli agi, non solo risultava essere molto intelligente (parlava quattro lingue) ed avere grande vivacità, ma era anche molto bella tanto da essere soprannominata “la bella di New Haven”. Ovviamente la sua bellezza non passò inosservata e il 30 Settembre 1862 convolò a nozze con l'erede Winchester, William Wirt. Quattro anni dopo il matrimonio Sarah diede alla luce la loro unica figlia, Anna che però, sfortunatamente, contrasse il marasma infantile, una malattia che causa una carenza di proteine riducendo drasticamente il peso corporeo. La bambina non superò la malattia e morì poco tempo dopo. Come normale immaginare il dolore di Sarah fu immenso ed inconsolabile, l'unico sostegno arrivava dal marito preoccupato per la salute della moglie, marito che, qualche anno dopo, morì a causa della turbercolosi, a quel punto sarah si ritrovò completamente sola e disperata con un nuovo dolore che la stava spingendo sull’orlo della pazzia. La morte del marito però, oltre al dolore, portò a Sarah un'eredità milionaria rendendola proprietaria della metà dell'industria Winchester con rendite giornaliere di oltre 1000 dollari (oltre 22.000 dollari odierni), ma come detto i soldi non fanno la felicità e tutto quel patrimonio non avrebbe potuto portare in vita i suoi cari e non sarebbe riuscito a consolare la povera vedova rimasta sola. Questo stato di solitudine e di estrema mancanza dei propri cari spinse Sarah ad avvicinarsi ad ambienti dove, il contatto con l'aldilà alla ricerca di parole di conforto poteva essere il canale giusto per capire il perchè di quelle tragedie e magari confermargli un pensiero che, dalla morte del marito, la tormentava ovvero, che la sua famiglia fosse vittima di una maledizione, le anime delle persone morte sotto i colpi delle armi prodotte della famiglia si stavano vendicando presentando il conto troppo grande e doloroso da pagare. Vista la sua ossessione che la stava spingendo ai primi stati di pazzia, un’amica le suggerì di incontrare un medium di Boston. Incontratasi con il medium quest’ultimo gli confermò che sulla famiglia pesava una maledizione e che realmente gli spiriti di tutte le persone che erano state uccise con le armi da fuoco Winchester erano infuriate e gridavano vendetta. Il medium le consigliò quindi di allontanarsi e di trasferirsi ad Ovest dove avrebbe dovuto costruire una casa che avrebbe dovuto ospitare non solo lei, ma anche gli spiriti che sarebbero venuti a vendicarsi e, per evitare ciò, tale costruzione non sarebbe mai dovuta terminare continuando a costruire stanze su stanze pena la sua stessa vita.

Sarah seguì le indicazioni del medium decidendo di trasferirsi in California nella Santa Clara Valley a San Jose, dove acquistò una casa prevista inizialmente con sei stanze ed ancora in costruzione ma che lei, fin da subito, iniziò ad espandere. A tale scopo ingaggiò 22 muratori che avrebbero dovuto lavorare a turno per continuare a costruire 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno e degli anni a seguire. La casa quindi iniziò ad espandersi giorno dopo giorno, ma i lavori da fare non avevano uno schema preciso, infatti non c’erano ne mappe ne piani strutturali precisi, i lavori seguivano solo le indicazioni che Sarah forniva facendo degli schizzi su di un foglietto e che rappresentavano la nuova stanza che aveva in mente e questo lo passava ai carpentieri per quanto irrazionale fosse, ma tutto a suoi dire aveva comunque una spiegazione: gli spiriti, spiegava, le avevano detto di costruire così. La donna infatti, frequentando persone vicine alla sfera del paranormale aveva imparato a contattare personalmente gli spiriti dei defunti, tra cui quello del marito, ed era lui ad indicarle come costruire le stanze, come arredarle e come orientarle. Tutte quelle costruzioni all'apparenza senza senso avevano in realtà lo scopo preciso di confondere, per questo ci sono colonne costruite al contrario con i capitelli a terra, finestre nel pavimento, porte che davano su di un muro o scale che non portavano da nessuna parte. Tutto doveva poter confondere gli eventuali spiriti malvagi evitando che riuscissero ad orientarsi nella magione offrendo però loro sempre nuove stanze dove fermarsi. Nella costante paura che tutto questo non bastasse Sarah nel tempo aggiunse passaggi segreti attraverso cui scomparire se si sentiva seguita, mise persino il primo ascensore a spostamento orizzontale per raggiungere stanze occultate alla vista. Sarah aveva anche un'altra piccola ossessione numerica che seguiva fedelmente e ripetutamente, quella riferita al numero 13 molto ricorrente nei lavori di costruzione e di arredamento come: •candelabri modificati a 13 bracci •ganci appendiabiti in multipli di 13 •vetrate con 13 pietre colorate •13 fori nel copri-sifone del lavandino del bagno •scale con 13 gradini •porte con 13 pannelli •una grande campana che suona ogni venerdì 13, 13 volte alle 13 in punto diversamente da tutte le campane al mondo che suonano soltanto una volta indicando l’una di pomeriggio. Tutto questo impegno era però riservato a quelle presenze negative che lei riteneva legate alla maledizione, ma in realtà aveva imparato che, dove potevano entrare spiriti negativi potevano palesarsi anche fantasmi “buoni”, a questi lei pensava spesso riservandogli piccoli favori, uno di questi fu limitare gli specchi in casa che, secondo tradizione, ai fantasmi non piacevano molto. Ormai i suoi contatti con i defunti erano giornalieri e avvenivano durante sedute spiritiche in luoghi della casa che lei riteneva sicuri. Per tutti era solo una persona il cui dolore l'aveva rinchiusa in un mondo fatto di spiriti ed allucinazioni, ma visto che comunque il suo patrimonio dava da mangiare a molte persone nessuno cercò mai di opporsi ai suoi comandi e desideri nonostante nel tempo la figura della vedova assunse contorni fantasiosi: si diceva che si mostrasse sempre con un fitto velo nero sul viso e che più di una volta avesse licenziato servitori che l’avevano spiata senza questa protezione. Inoltre alcuni dicevano di vederla sparire attraverso pareti proprio come uno di quegli spiriti di cui parlava, probabilmente a causa dei passaggi segreti e dei meccanismi disseminati in tutta la casa. Poi che non dormisse mai due sere di seguito nella stessa stanza sempre per non farsi trovare dai fantasmi malvagi. La sua continua paura ma anche attenzione verso questi spiriti però in qualche modo la portarono a considerarli persone di casa. Erano loro i veri abitanti e per loro venivano costruite le stanze e tutto era in funzione di loro. Per dare un’idea della dipendenza di Sarah dal volere dei fantasmi, quando il terremoto che colpì San Francisco nel 1906 distrusse tre piani della casa (allora ne furono raggiunti sette), la donna rimase intrappolata nella sua camera da letto per un tempo prolungato. Quando i domestici riuscirono a liberarla, dichiarò che quello era un segno dell’ira degli spiriti, indignati per la troppa attenzione che, nella costruzione, era stata data soprattutto alle stanze che davano sulla facciata. La parte anteriore quindi non fu riparata venendo semplicemente sigillata con assi di legno e la costruzione riprese dedicando maggiore attenzione alle altre parti della magione. Neanche i piani vennero più ricostruiti lasciando la proprietà su quattro piani totali. La casa negli anni (38 consecutivi) fu ampliata, demolita, modificata ed arredata e non c’era momento in cui i lavori smettessero, tanto che Sarah trà i tanti lavori realizzò nella proprietà anche delle case per gli operai e per le loro famiglie in modo da averli sempre a disposizione. Per quanto Sarah Winchester provò a sfuggire dalla maledizione la morte la trovò durante il sonno nel 1922 a 83 anni. Fu sepolta accanto la figlia ed al marito all’Evergreen Cemetery di New Haven. Fedele alla passione per il numero 13, il suo testamento era diviso in 13 parti e firmato 13 volte e comprendeva lasciti ai suoi nipoti, ai suoi domestici preferiti e una somma ingente affinchè l’Ospedale del Connecticut potesse costruire un reparto dedicato ai malati di tubercolosi. Al momento della morte di Sarah, Llanada Villa (questo il vero nome di casa Winchester) era arrivata ad una estensione di oltre 3 acri che comprendevano 2.000 porte, 10.000 finestre, 47 scale, 47 caminetti, 6 cucine, diversi bagni ed oltre 160 stanze. La casa annoverava anche alcune invenzioni che, ora, sembrano scontate, ma che ai tempi erano molto all’avanguardia, ad esempio alcuni storici ritengono che Sarah fu la prima ad usare la lana isolante, aveva poi predisposto una manovella interna per poter aprire e chiudere gli scuri esterni delle finestre, aveva installato in ogni stanza un sistema di altoparlanti usato per convocare i domestici sparsi per la casa; aveva fatto in modo che le lampade a carburo si potessero accendere schiacciando un bottone ed altre varie innovazioni.

La Winchester Mystery House è oggi monumento nazionale ed è visitato da migliaia di persone ogni anno, niente fu più toccato e niente fu più costruito, la maledizione sembrerebbe essere cessata con la morte di Sarah, ma la presenza dei fantasmi all'interno della casa sembrerebbe continuare, molti pensano perchè intrappolati dalla struttura labirintica o semplicemente perchè ormai la considerano la loro casa, di sicuro molte sono le persone che dicono di percepire strane sensazioni e di vedere sfere di luce girovagare per casa, sentire passi o rumori di origine ignota, ma l'unica cosa veramente da evitare non sono tanto i possibili spettri, ma l'inoltrarsi nella casa girovagando senza permesso perchè perdersi è molto facile e ritrovare la strada per uscire invece molto complicato. Oggi si usa una piantina per muoversi all'interno tanto è facile perdere l'orientamento e la stessa mappa viene spesso aggiornata infatti, ancora oggi, nuove stanze vengono scoperte e nuovi passaggi trovati rendendo ancora oggi la magione un vero rompicapo architettonico al pari della "Relatività" di Maurits Cornelis Escher.

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