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Il caso di Enfield


Ci troviamo ad Enfield (Londra) nell’agosto del 1977, in questo quartiere di case popolari vive la famiglia Hodgson composta da una madre separata(Peggy) e i suoi quattro figli Jenet, Margaret, Pete e Jimmy. Come in tanti altri casi si racconta di una famiglia tranquilla, nonostante le forti difficoltà economiche, ma questa tranquillità un giorno incomincia a vacillare quando una serie di “strani” eventi incominciano a verificarsi in casa. I primi a notare questi fenomeni furono Janet (11 anni) e Pete (10 anni) che verso la fine di agosto iniziarono a sentire sinistri movimenti dei loro letti durante la notte. Poche sere dopo, mentre Jenet e Margaret stavano per andare a letto, udirono dei colpi abbastanza violenti provenire da una cassettiera che avevano in camera; udendo questi colpi la madre intervenne per rimproverare le due ragazze ma, entrata in camera, vide le figlie piuttosto spaventate, le ragazze spiegarono che la loro paura derivava dai colpi uditi, ma la madre inizialmente non diete troppo peso alle loro parole finchè non avvenne qualcosa di poco chiaro, la cassettiera si spostò di qualche centimetro in avanti per poi tornare al suo posto per poi spostarsi nuovamente, a questo punto anche Peggy incominciò ad avere paura. Da quel momento le cose incominciarono a peggiorare, colpi sempre più forti alle pareti ed oggetti che si spostavano erano sempre più frequenti. Peggy vide una cesta di biancheria spostarsi di mezzo metro, subito si sbrigò a rimetterla al proprio posto ma questa si spostò nuovamente, Peggy cercò nervosamente di riposizionarla a sua volta, ma a quel punto la cesta sembrava fosse diventata pesantissima ed impossibile da spostare. A quel punto Peggy prese di corsa i figli è fuggi dai vicini. Raccontò loro ciò che stava avvenendo in casa, anche loro furono testimoni dei forti rumori e non sapendo bene cosa fare chiesero l'intervento della polizia. Due agenti intervennero ad ispezionare la casa degli Hodgson e Mentre effettuavano la perlustrazione, l'agente Caroline Heeps udì una serie di colpi di origine ignota, era dubbiosa su cosa pensare, forse era tutto uno scherzo, a quel punto decise di rivolgere delle domande per capirlo, ma durante il colloquio vide lei stessa qualcosa di sconcertante, la sedia affianco a lei si sollevò di un paio di centimetri e si spostò verso destra di quasi un metro. Del tutto incredula, controllò se il pavimento fosse in pendenza, ma non era così e neppure la sedia sembrava fornita di rotelle o “truccata”. Ai poliziotti non restò altro da fare che trascrivere nel rapporto quello a cui avevano assistito confermando la veridicità degli eventi accaduti nella casa. A questo punto la famiglia e i vicini, ancora sotto shock, non sapevano come affrontare questi episodi. Nei giorni seguenti, mentre Peggy Hodgson cercava invano qualcuno che potesse aiutarla come esponenti del clero o medium, i fenomeni si intensificarono: gli oggetti più disparati incominciarono a muoversi velocemente andando a colpire i componenti della famiglia. Pensando di poter trovare più facilmente aiuto da parte di qualcuno decise di contattare la stampa per rendere nota tutta la situazione. Venne contattato il Daily Mirror.

Il 4 settembre 1977 giunsero in casa Hodgson il reporter Douglas Bence e il fotografo Graham Morris. Notarono subito lo stato terrorizzato della famiglia e, durante le solite domande di rito, assistettero anche loro ad una scena più che singolare, in camera piccoli mattoncini Lego si misero a volteggiare per la stanza, prima lentamente, poi molto velocemente, Morris provò a fotografare il fenomeno, ma fu colpito sulla fronte da uno dei mattoncini. I giornalisti erano sconvolti ed invitarono Peggy a contattare quanto prima la Society for Psychical Reasearch (SPR), per cercare di andare più a fondo sulla questione che sembrava a quel punto non avere spiegazioni razionali.

La SPR inviò ad analizzare il caso due suoi membri, Maurice Grosse, che arrivò sul posto il 5 settembre e Guy Playfair, scrittore, che arrivò qualche giorno dopo. Durante la loro permanenza, assistettero a diversi fenomeni: colpi sulle pareti, fiammiferi che si accendevano da soli nella loro scatola, mobili che si spostavano, letti che venivano rovesciati, sedie ribaltate, pozze di acqua che si formavano misteriosamente e molte correnti d'aria fredda. La strumentazione poi sembrava continuamente esser disturbata da forti campi elettromagnetici. Nel tempo le anomalie sembrarono concentrarsi verso Janet. Cercarono di documentare tutto. Famosi ormai sono i fotogrammi (discussi) che raffigurano Janet che, in piena notte dopo essersi coricata nel suo letto, sembra venga sollevata e scaraventata verso l’alto, fotogrammi catturati grazie ad una fotocamera posta nella camera e collegata ad un sensore di movimento, ma molti giudicano le foto solo il risultato di banali salti compiuti dalla ragaza. Le anomalie però riguardarono anche la sua voce. Ad un certo punto infatti dalla gola di Janet iniziarono a provenire degli strani suoni, come dei versi di animale che, nel giro di poco tempo, si trasformarono in una vera e propria voce che dialogava con i presenti. Pare accertato che Janet producesse la voce utilizzando le cosiddette false corde vocali, ma è sicuramente insolito il fatto che riuscisse a parlare speditamente in quel modo, talvolta anche per più ore consecutive, senza riportare la minima infiammazione della laringe. In certe occasioni la “voce”, che diceva di comunicare attraverso Janet (e che si faceva chiamare “Bill”), sembrava riuscisse a leggere nel pensiero delle persone che aveva intorno dimostrando capacità chiaroveggenti. Quando “Bill” dichiarò di essere “uno spirito” e che quella era la sua casa, Grosse gli chiese se ricordava in che modo era morto. Questa la sua risposta: «Sono diventato cieco... poi ho avuto un'emorragia e mi sono addormentato e sono morto su una poltrona nell'angolo al pianterreno». Alcuni mesi dopo, Grosse fu contattato da Terry Wilkins, il cui padre, Bill, aveva vissuto nella casa degli Hodgson prima che questi ultimi vi si trasferissero. Quando gli fu fatta ascoltare la registrazione in questione, confermò che la “voce” aveva descritto le esatte circostanze della morte di Bill Wilkins.

Tutto quindi sembrava avere una spiegazione ed un'origine. Dopo queste scoperte i fenomeni incominciarono a sciamare fino a che, quasi due anni dopo, cessarono del tutto. Maurice Grosse e la maggior parte dei testimoni oculari, visto gli innumerevoli eventi inspiegabili a cui avevano assistito, tra cui anche diverse levitazioni raccontate anche da testimoni di passaggio davanti la casa degli Hodgson, si dichiararono convinti della natura paranormale della vicenda, altri (soprattutto i parapsicologi John Beloff e Anita Gregory) sollevarono invece delle forti perplessità soprattutto sul fatto che nessuna della documentazione ottenuta poteva essere giudicata una prova schiacciante e sul fatto che, in almeno un caso, Janet fu vista rompere volutamente dei piatti e piegare con le mani dei cucchiai volendo far passare tutto come effetto di forze sovrannaturali. In questo caso Janet successivamente si giustificò dicendo che lo aveva fatto per allontanare l'attenzione su di lei essendo esausta dei continui sguardi ed attenzioni.

Il caso dei poltergeist di Enfield rimane comunque uno dei più famosi nella sfera del paranormale e non è un caso che sia stato usato per il sequel della pellicola horror The Conjuring. Infatti, anche nel caso Enfield, troviamo i coniugi Warren, ma il loro ruolo ed apporto in questa vicenda non è mai stato del tutto chiaro, sembrerebbe che intervennero solo successivamente per dare supporto alla famiglia che, a loro dire, era vittima di una forza demoniaca che, grazie a loro, sparì definitivamente.

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